CORRETTA DIMENSIONATURA DELLA CAMERA DI VENTILAZIONE NELLE COPERTURE
DISCONTINUE
Il comportamento termico
Comportamento termico dei tetti, analisi comparativa
Il tetto ventilato è la più avanzata tecnica di costruzione di tetti con
isolamento termico in falda. I vantaggi termici offerti sono ben evidenziati dai
risultati dei test ai quali sono state sottoposte due diverse tipologie di
tetto: con struttura in cemento e con struttura in legno. Il tetto ventilato è
conforme alle prescrizioni del Decreto Legislativo 192/05 al fine di limitare i
fabbisogni energetici per la climatizzazione estiva e di contenere la
temperatura interna degli ambienti.
Durante l'inverno: tetto non ventilato
A causa delle temperature basse, nella struttura del tetto possono
verificarsi fastidiosi fenomeni di condensa, causa di muffa, umidità e
gocciolamenti.
Nelle zone di montagna si creano facilmente, sullo sporto di gronda, pericolose
barriere di ghiaccio, causa di infiltrazioni nella struttura del tetto.
Durante l'inverno: tetto ventilato
La circolazione dell'aria farà in modo che il materiale isolante rimanga
asciutto evitando in questo modo la creazione di condense e garantendo la durata
nel tempo degli elementi costruttivi del tetto.
La ventilazione, in caso di nevicata, permette lo scioglimento uniforme della
neve accumulata sul tetto evitando così la formazione delle barriere di
ghiaccio.
Durante l'estate: tetto non ventilato
La copertura, riscaldata dall'irraggiamento solare, trasmette il calore al
materiale coibente che può funzionare soltanto da ritardante termico. Il
calore, successivamente, si trasferisce alle strutture portanti del tetto e
all'interno della costruzione.
Durante l'estate: tetto ventilato
L'aria fresca, che penetra dalla linea di gronda, si riscalda nell'intercapedine
per effetto dell'irraggiamento, diventa più leggera e fuoriesce dal colmo,
sottraendo il calore accumulato dal materiale di copertura.
Voce di capitolato: esempio
Esecuzione di tetto ventilato costituito da un sistema di sopralzo dei coppi
canale a mezzo di piedini distanziatori in polipropilene stabilizzato U.V.A.,
muniti di aggancio. Supporto di partenza dei coppi sulla linea di gronda a forma
di griglia stampata antipassero, in acciaio alluminato e verniciato a polveri
epossidiche. Elemento di colmo con funzione di aerazione, a sostegno dei copponi,
a forma di griglia stampata antipassero, in acciaio alluminato e verniciato a
polveri epossidiche. Il tutto fornito e dato in opera, completo - finito, al
mq.:
Come progettare un tetto ventilato
Le Norme UNI - 9460 - U 32035110 per il tetto freddo ventilato
Il problema di ventilare le coperture in coppi, diventato di attualità per lo
sviluppo del recupero e sfruttamento abitativo dei sottotetti, ha comportato
ampie bibliografie e specifiche Norme UNI al riguardo, che mettono a punto
questi basilari concetti :
1 - la camera di ventilazione, fra manto in coppi e strato coibente, deve essere
non inferiore a 550 cmq. per metrolineare di larghezza della falda, perché solo
con tale dimensione dell'intercapedine l'aria calda è in grado di attivare i
moti convettivi ascensionali;
2 - non sono compatibili listellature o altri impedimenti, attraverso la falda,
che intralcino il flusso ascensionale dell'aria riscaldata;
3 - I'aria esterna deve entrare nella camera di ventilazione, a livello di
gronda, in modo facile e, soprattutto, deve uscire dal colmo attraverso un
elemento di "sfiato", adeguato a garantire il deflusso dell'aria
riscaldata in quantità almeno pari a quella di entrata.
Se questo elementare schema non viene rispettato NON si può parlare di
ventilazione, bensì di microventilazione.
La ventilazione dei tetti
Lo strato di ventilazione, realizzato secondo le modalità e le dimensioni
indicate nelle Norme UNI e da fonti sperimentali, agevola con i moti convettivi
la fuoruscita dell'aria riscaldata attraverso la linea di colmo, di adeguata
sezione, con una velocità di 0.70 - 0.90 metri al secondo.
Naturalmente, in assenza di listellature trasversali o altri impedimenti che
intralcino il flusso ascensionale dell'aria riscaldata.
Il buon funzionamento di uno strato di ventilazione, che abbia una sezione di
centimetriquadrati 600/700 al metrolineare, può portare ad un abbattimento
calorico superiore al 40% , oltre a tutti gli altri benefici propri della
ventilazione come la maggior durata degli elementi che compongono la copertura
per l'assenza di muffe e fenomeni di condensa.
N.B.: Particolare attenzione si deve porre sulla dotazione di un efficiente
COLMO VENTILANTE, pena la scarsa o nulla efficacia del sistema "tetto
ventilato".
Norme sulla corretta ventilazione dei tetti
I tetti freddi ventilati devono corrispondere a determinate caratteristiche, a
seconda delle tipologie di impiego, ed ottemperare alle norme UNI
9460-U32035110:
Caso 1) - Doppia listellatura con coppi appesi al listello trasversale: la
sezione del flusso di ventilazione dell'intercapedine non deve essere inferiore
a cmq./ml. 550 al di sotto della listellatura di supporto dei coppi.
Caso 2) - Doppio tavolato sopraelevato con listoni, per l'alloggiamento dei
coppi: la sezione di ventilazione non può essere minore di cmq./ml. 550, tenuto
conto che il tavolato di supporto dei coppi riduce l'effetto dell'irraggiamento
solare, limitando la velocità del flusso di ventilazione.
Caso 3) - Intercapedine realizzata direttamente fra i coppi e la struttura
portante mediante l'utilizzo di elementi di sopralzo dei coppi, senza listelli o
tavolato di supporto: la sezione media di ventilazione deve essere non inferiore
a cmq./ml. 550, misurata all'intradosso dei coppi.
Altre prescrizioni:
• In ogni caso l'intercapedine (camera di ventilazione) deve essere senza
listellature trasversali o altri impedimenti limitanti il flusso ascensionale
dell'aria riscaldata.
• E' essenziale l'adozione di un colmo ventilante, in grado di smaltire l'aria
in entrata dalla linea di gronda, con una sezione di uscita dell'aria calda non
inferiore a cmq./ml. 400-500, per ogni versante, a seconda delle soluzioni
adottate.
I casi non rientranti nelle succitate Norme sono considerati Tetti NON
Ventilati, bensì MICROVENTILATI. (UNI 8627/6.2).
Conclusioni
Nelle vecchie costruzioni i tetti già erano del tipo ventilato, anche se la
ventilazione non avveniva con la dovuta precisione tecnica. Nelle nuove
costruzioni il tetto ventilato è una delle possibilità di realizzazione di una
copertura, ma non l'unica oppure la più efficiente. Non ancora si è dimostrato
che esso sia il miglior sistema di risparmio in tutti i sensi, anche se
teoricamente è funzionale.
In genere più complicati sono i montaggi è maggiore sarà la manutenzione
richiesta nel corso degli anni, oppure maggiore il rischio di malfunzionamenti.
Alla luce di tutto ciò la tecnologia del tetto ventilato, anche per i costi
doppi rispetto ad un tetto caldo (costruito con un normale coibente), deve
essere adottata con cautela e precisione tecnica.
da www.tettiventlati.it
BIBLIOGRAFIA
SULLA CORRETTA
DIMENSIONATURA DELLA CAMERA DI VENTILAZIONE
NELLE
COPERTURE DISCONTINUE - (Estratti)
|
|
ELEMENT
27 - "LES TOITS DE TUILES - Etude et construction" |
Industrie
Suisse de la terre cuite - ZURICH 1988 a pag. 8:
"Hauteur
minimale de la lame d'air comprise entre la sous coverture et la couche
d'isolant thermique: 60-80 mm."
|
LE
COPERTURE DISCONTINUE |
Guida
alla progettazione dell' ing. R. Nelva - II ed. BE-MA (MI) 1989 a pag.33:
"Lo
spazio di ventilazione dovrà avere nel punto più basso della
intercapedine un'altezza minima di 10 cm."
|
SCELTE
TECNOLOGICHE PER UN TETTO SICURO |
da
"IL TETTO" n.60 ottobre 92 a pag.20:
"Lo
strato di ventilazione è praticabile sollevando il manto di copertura
di almeno 5-7 cm."
|
IL
SISTEMA TETTO Manuale di progettazione |
Maggioli
Ed. a cura Italcementi e Baier 1992 a pag.58-59:
A-
Microventilazione sottotegola:
spessore di circolazione 3-4 cm.
B- VENTILAZIONE sottomanto
spessore complessivo di circolazione superiore a 6 cm. fino a 10-12
cm. se coincidente con la microventilazione sottotegola; -spessore di
almeno 8 cm. fino a 10-12 cm. se non coincidente.
|
LA
CORRETTA MESSA IN OPERA DELLE COPERTURE IN LATERIZIO |
da
ANDIL - Assolaterizi - Roma - Supplemento a Costruire in Laterizio n.37
di gennaio-febbraio 94. a pag.22:
"Ventilazione
sottomanti (o tetto ventilato).. intercapedine di spessore variabile tra
7 e 15 cm. a seconda delle condizioni di progetto."
|
TETTI
IN LATERIZIO |
Acotella
- Ed. Laterconsult 1994 a pag. 506:
"
... un'intercapedíne dell'ordine di 10-15 cm."
|
IL
TETTO VENTILATO |
Risultati
di una ricerca - di prof. G. Zannoni (Effettuata all'interno del
Progetto finalizzato Edilizia del CNR - sottoprogetto 3, Qualità ed
Innovazione Tecnologica).
UNITÀ OPERATIVA: BRAAS ITALIA - WIERE, Chienes BZ. da MODULO n. 67 di
marzo 1996 a pag.11:
"Lo
spessore della camera ventilante è invece quello che deriva dalle prove
effettuate sul modello in laboratorio, adottando una misura anch'essa
pari a 8 cm., che appare come la media ottimale ... "
(misurati sotto il listello di supporto delle tegole).
|
ARIA
ALLE TEGOLE |
Ricerca
del prof. G. Zannoni pubblicata su MODULO n. 219 di marzo 1996. a pag.167:
"L'altezza
più efficace della camera di prova appare essere 9-12 cm. di
canale libero (più l'altezza del supporto delle tegole)."
|
PROGETTARE
SOTTOTEGOLA |
di
Andrea Ratti - redatta su Documentazione Tecnica Tegola Canadese -
Vittorio V.to - TV a pag. 54:
"Spessore
minimo della camera di ventilazione di 5 cm. con pendenze dal 26
al 57%, lunghezza falda ml.5.00; per lunghezze di falda superiori, lo
spessore varia da 6 cm. a 10 cm., a seconda della
pendenza."
|
IL
TETTO MONITORATO |
Studio
della circolazione naturale dell'aria in un sistema di copertura a falda
- di B. Simionato, F. Favaro, prof. G. Zannoni. Da MODULO - n. 248 di
febbraio 1999. a pag. 61:
"Rispetto
ad una falda priva di ventilazione si hanno i seguenti valori di
abbattimento di calore trasmesso:
• 4% con camera di altezza cm.0+4 di listello (microventilazione);
• 22% con camera di altezza cm.4+4 di listello;
• 28% con camera di altezza cm.7+4 di listello;
• 37% con camera di altezza cm.10+4 di listello;
A pag.
64: "ANALISI DEI RISULTATI:
Una intercapedine d'aria con altezza di cm.7+4 di listello
consente di abbattere circa il 20% del carico termico."
|
ALLA
RICERCA DEL DIMENSIONAMENTO |
a
cura di A.Stazi, M. D'Orazio, C. Di Perna, A. Carbonari. Da MODULO n.
252 di giugno 1999 a pag.532:
"Nel
caso di irraggiamento medio e soprattutto elevato, la copertura
Microventilata è diventata assolutamente insufficiente, allontanandosi
sensibilmente dal comportamento delle coperture ventilate, (da 3
cm. e da 6 cm.)
Per condizioni di flusso medio, può essere utile aumentare la
dimensione della camera di ventilazione arrivando ad un'altezza di 6 cm,
dove si instaura un campo di moto caratterizzato da una velocità che
può raggiungere e anche superare gli 0,7 m/s.
|
IL
COLMO PER LE COPERTURE VENTILATE |
Risultanze
di una indagine sperimentale a cura di C. Pellanda, prof. G. Zannoni,
ing. F. Peron. Da MODULO n. 261 di maggio 2000 alle pagg.396 e 397:
"REQUISITI
DI UN COLMO DI VENTILAZIONE (sintetizzando):
• mantenere una perfetta tenuta all'acqua;
• assicurare perfetta stabilità agli elementi di colmo;
• evitare l'intrusione di volatili al di sotto del manto;
• consentire l'agevole uscita dell'aria che giunge dal sottomanto.
La ricerca della soluzione per i due primi requisiti ha portato a
soluzioni di colmo dalle geometrie e dimensioni piuttosto ridotte ai
minimi termini, mentre l'uscita dell'aria necessita di dimensioni
elevate. Essendo emerso da ricerche precedenti che lo spessore
dell'intercapedine oscilla fra i 6 e i 9 cm. (sotto il
listello di supporto delle tegole), indicativamente generalizzabile in 7
cm., è necessario capire se la superficie di evaquazione per
metrolineare, assicurata dagli elementi di colmo, debba essere più
vicina ai 1400 cmq. (sui due fronti di uscita) piuttosto che ai 300 cmq.
assicurati dalla maggior parte degli elementi sottocolmo."
a
pag.401:
"IN
CONCLUSIONE, i fattori più importanti per il funzionamento di una
copertura a falde ventilate sono: l'altezza libera dell'intercapedine;
le dimensioni e la forma del condotto ventilante; la forma della sezione
di uscita nel colmo. Il risultato fa deporre ancora una volta a favore
di una realizzazione di intercapedini con spessori più generosi di
quanto attualmente si usi e per una particolare cura nella realizzazione
delle linee di colmo e displuvio in genere."
|
TECNOLOGIA
- TETTI VENTILATI |
Risultanze
di un'indagine sperimentale in funzione del risparmio energetico nei
tetti ventilati, a cura di MARCO D'ORAZIO. Da MODULO n° 265 di Ottobre
2000 :
A
pag. 917:
…un tetto, grazie alla ventilazione, risulta in grado
di smaltire quasi completamente il calore portato sulla copertura
dall'irraggiamento, secondo
una curva di rendimento limite definita in base a risultanze
sperimentali.
A pag. 918:
…il comportamento termico di ambienti sottotetto, in
assenza di ventilazione della copertura, evidenzia il mantenimento in
questi locali di temperature stabilmente elevate, al punto da richiedere
necessariamente la presenza di impianti di climatizzazione.
A pag. 918:
I ricercatori concordano per altezze pari almento a 6-7
cm. di canale libero (esclusa cioè la discontinuità data dai travetti
perpendicolari alla falda)....
La discontinuità nel canale, data dai travetti paralleli alla linea di
gronda, diventa un fattore limitativo importante soprattutto in
coperture con marsigliesi, per il fatto che il travetto interrompe
continuamente il flusso,....
A pag. 919:
…il tetto, in assenza di ventilazione, contribuisce (al
calore ambientale, n.d.r.) per il 65%, contro il 29% delle
finestre e il 6% delle murature.
A
pag. 921:
Tetti ventilati: due esperti a confronto.
(D'ORAZIO)…
La copertura ventilata contiene gli effetti di assorbimento igroscopico
a carico dei materiali di copertura, garantendo la durabilità delle
strutture lignee e rendendo maggiormente efficaci gli isolanti.
Credo che si potrà assistere ad una diffusione della copertura
ventilata, ma vedo come fattore limitativo il basso livello di
informazione tecnica da parte di molte aziende operanti nel settore,
sempre avare di dati e informazioni che permettano di avere
indicazioni sui benefici attesi.
(ZANNONI)…
un tetto ventilato volge le funzioni classiche di un tetto in modo
migliore, dura di più in tutte le sue parti, con minore manutenzione e
meno rischi di deperimento anche in condizioni climatiche critiche.
Contribuisce notevolmente al controllo igrotermico degli ambienti
interni e al comfort complessivo.
I benefici non sono marginali: in condizioni ottimali l'abbattimento
calorico è superiore al 40%, senza eccessive difficoltà
costruttive.
Il problema è che certe tecniche costruttive non fanno parte del
bagaglio culturale standard di tutti gli operatori edili e dei
progettisti.
Coloro che impiegano questo sistema non incontrano particolari
difficoltà progettuali e costruttive, con costi complessivi che a mio
avviso si ripagano in termini di comfort e risparmio sulle spese di
gestione.
CONCLUSIONI:
La ventilazione della copertura migliora sempre le
condizioni ambientali per cui, se non ha costi eccessivi, va sempre
adottata, ma occorre rendersi conto del fatto che, anche nella
condizione del massimo rendimento, da sola non può fornire contributi
risolutivi al surriscaldamento dei locali sottotetto.
(È evidente che va aiutata da un buon isolamento termico, sotto la
camera di ventilazione, n.d.r.).
Se sono previste superfici vetrate, anche di dimensioni limitate lungo
la falda della copertura, può diventare determinante l'apporto calorico
di tali superfici sulle condizioni ambientali estive del sottotetto....
tali da limitare i benefici attesi da una copertura ventilata.
|
CORRETTA
DIMENSIONATURA DELLA CAMERA DI VENTILAZIONE
NELLE COPERTURE DISCONTINUE - (Estratti)
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ELEMENT
27 - "LES TOITS DE TUILES - Etude et construction" |
Industrie
Suisse de la terre cuite - ZURICH 1988 a pag. 8:
"Hauteur
minimale de la lame d'air comprise entre la sous coverture et la couche
d'isolant thermique: 60-80 mm."
|
LE
COPERTURE DISCONTINUE |
Guida
alla progettazione dell' ing. R. Nelva - II ed. BE-MA (MI) 1989 a pag.33:
"Lo
spazio di ventilazione dovrà avere nel punto più basso della
intercapedine un'altezza minima di 10 cm."
|
SCELTE
TECNOLOGICHE PER UN TETTO SICURO |
da
"IL TETTO" n.60 ottobre 92 a pag.20:
"Lo
strato di ventilazione è praticabile sollevando il manto di copertura
di almeno 5-7 cm."
|
IL
SISTEMA TETTO Manuale di progettazione |
Maggioli
Ed. a cura Italcementi e Baier 1992 a pag.58-59:
A-
Microventilazione sottotegola:
spessore di circolazione 3-4 cm.
B- VENTILAZIONE sottomanto
spessore complessivo di circolazione superiore a 6 cm. fino a 10-12
cm. se coincidente con la microventilazione sottotegola; -spessore di
almeno 8 cm. fino a 10-12 cm. se non coincidente.
|
LA
CORRETTA MESSA IN OPERA DELLE COPERTURE IN LATERIZIO |
da
ANDIL - Assolaterizi - Roma - Supplemento a Costruire in Laterizio n.37
di gennaio-febbraio 94. a pag.22:
"Ventilazione
sottomanti (o tetto ventilato).. intercapedine di spessore variabile tra
7 e 15 cm. a seconda delle condizioni di progetto."
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TETTI
IN LATERIZIO |
Acotella
- Ed. Laterconsult 1994 a pag. 506:
"
... un'intercapedíne dell'ordine di 10-15 cm."
|
IL
TETTO VENTILATO |
Risultati
di una ricerca - di prof. G. Zannoni (Effettuata all'interno del
Progetto finalizzato Edilizia del CNR - sottoprogetto 3, Qualità ed
Innovazione Tecnologica).
UNITÀ OPERATIVA: BRAAS ITALIA - WIERE, Chienes BZ. da MODULO n. 67 di
marzo 1996 a pag.11:
"Lo
spessore della camera ventilante è invece quello che deriva dalle prove
effettuate sul modello in laboratorio, adottando una misura anch'essa
pari a 8 cm., che appare come la media ottimale ... "
(misurati sotto il listello di supporto delle tegole).
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ARIA
ALLE TEGOLE |
Ricerca
del prof. G. Zannoni pubblicata su MODULO n. 219 di marzo 1996. a pag.167:
"L'altezza
più efficace della camera di prova appare essere 9-12 cm. di
canale libero (più l'altezza del supporto delle tegole)."
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PROGETTARE
SOTTOTEGOLA |
di
Andrea Ratti - redatta su Documentazione Tecnica Tegola Canadese -
Vittorio V.to - TV a pag. 54:
"Spessore
minimo della camera di ventilazione di 5 cm. con pendenze dal 26
al 57%, lunghezza falda ml.5.00; per lunghezze di falda superiori, lo
spessore varia da 6 cm. a 10 cm., a seconda della
pendenza."
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IL
TETTO MONITORATO |
Studio
della circolazione naturale dell'aria in un sistema di copertura a falda
- di B. Simionato, F. Favaro, prof. G. Zannoni. Da MODULO - n. 248 di
febbraio 1999. a pag. 61:
"Rispetto
ad una falda priva di ventilazione si hanno i seguenti valori di
abbattimento di calore trasmesso:
• 4% con camera di altezza cm.0+4 di listello (microventilazione);
• 22% con camera di altezza cm.4+4 di listello;
• 28% con camera di altezza cm.7+4 di listello;
• 37% con camera di altezza cm.10+4 di listello;
A pag.
64: "ANALISI DEI RISULTATI:
Una intercapedine d'aria con altezza di cm.7+4 di listello
consente di abbattere circa il 20% del carico termico."
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ALLA
RICERCA DEL DIMENSIONAMENTO |
a
cura di A.Stazi, M. D'Orazio, C. Di Perna, A. Carbonari. Da MODULO n.
252 di giugno 1999 a pag.532:
"Nel
caso di irraggiamento medio e soprattutto elevato, la copertura
Microventilata è diventata assolutamente insufficiente, allontanandosi
sensibilmente dal comportamento delle coperture ventilate, (da 3
cm. e da 6 cm.)
Per condizioni di flusso medio, può essere utile aumentare la
dimensione della camera di ventilazione arrivando ad un'altezza di 6 cm,
dove si instaura un campo di moto caratterizzato da una velocità che
può raggiungere e anche superare gli 0,7 m/s.
|
IL
COLMO PER LE COPERTURE VENTILATE |
Risultanze
di una indagine sperimentale a cura di C. Pellanda, prof. G. Zannoni,
ing. F. Peron. Da MODULO n. 261 di maggio 2000 alle pagg.396 e 397:
"REQUISITI
DI UN COLMO DI VENTILAZIONE (sintetizzando):
• mantenere una perfetta tenuta all'acqua;
• assicurare perfetta stabilità agli elementi di colmo;
• evitare l'intrusione di volatili al di sotto del manto;
• consentire l'agevole uscita dell'aria che giunge dal sottomanto.
La ricerca della soluzione per i due primi requisiti ha portato a
soluzioni di colmo dalle geometrie e dimensioni piuttosto ridotte ai
minimi termini, mentre l'uscita dell'aria necessita di dimensioni
elevate. Essendo emerso da ricerche precedenti che lo spessore
dell'intercapedine oscilla fra i 6 e i 9 cm. (sotto il
listello di supporto delle tegole), indicativamente generalizzabile in 7
cm., è necessario capire se la superficie di evaquazione per
metrolineare, assicurata dagli elementi di colmo, debba essere più
vicina ai 1400 cmq. (sui due fronti di uscita) piuttosto che ai 300 cmq.
assicurati dalla maggior parte degli elementi sottocolmo."
a
pag.401:
"IN
CONCLUSIONE, i fattori più importanti per il funzionamento di una
copertura a falde ventilate sono: l'altezza libera dell'intercapedine;
le dimensioni e la forma del condotto ventilante; la forma della sezione
di uscita nel colmo. Il risultato fa deporre ancora una volta a favore
di una realizzazione di intercapedini con spessori più generosi di
quanto attualmente si usi e per una particolare cura nella realizzazione
delle linee di colmo e displuvio in genere."
|
TECNOLOGIA
- TETTI VENTILATI |
Risultanze
di un'indagine sperimentale in funzione del risparmio energetico nei
tetti ventilati, a cura di MARCO D'ORAZIO. Da MODULO n° 265 di Ottobre
2000 :
A
pag. 917:
…un tetto, grazie alla ventilazione, risulta in grado
di smaltire quasi completamente il calore portato sulla copertura
dall'irraggiamento, secondo
una curva di rendimento limite definita in base a risultanze
sperimentali.
A pag. 918:
…il comportamento termico di ambienti sottotetto, in
assenza di ventilazione della copertura, evidenzia il mantenimento in
questi locali di temperature stabilmente elevate, al punto da richiedere
necessariamente la presenza di impianti di climatizzazione.
A pag. 918:
I ricercatori concordano per altezze pari almento a 6-7
cm. di canale libero (esclusa cioè la discontinuità data dai travetti
perpendicolari alla falda)....
La discontinuità nel canale, data dai travetti paralleli alla linea di
gronda, diventa un fattore limitativo importante soprattutto in
coperture con marsigliesi, per il fatto che il travetto interrompe
continuamente il flusso,....
A pag. 919:
…il tetto, in assenza di ventilazione, contribuisce (al
calore ambientale, n.d.r.) per il 65%, contro il 29% delle
finestre e il 6% delle murature.
A
pag. 921:
Tetti ventilati: due esperti a confronto.
(D'ORAZIO)…
La copertura ventilata contiene gli effetti di assorbimento igroscopico
a carico dei materiali di copertura, garantendo la durabilità delle
strutture lignee e rendendo maggiormente efficaci gli isolanti.
Credo che si potrà assistere ad una diffusione della copertura
ventilata, ma vedo come fattore limitativo il basso livello di
informazione tecnica da parte di molte aziende operanti nel settore,
sempre avare di dati e informazioni che permettano di avere
indicazioni sui benefici attesi.
(ZANNONI)…
un tetto ventilato volge le funzioni classiche di un tetto in modo
migliore, dura di più in tutte le sue parti, con minore manutenzione e
meno rischi di deperimento anche in condizioni climatiche critiche.
Contribuisce notevolmente al controllo igrotermico degli ambienti
interni e al comfort complessivo.
I benefici non sono marginali: in condizioni ottimali l'abbattimento
calorico è superiore al 40%, senza eccessive difficoltà
costruttive.
Il problema è che certe tecniche costruttive non fanno parte del
bagaglio culturale standard di tutti gli operatori edili e dei
progettisti.
Coloro che impiegano questo sistema non incontrano particolari
difficoltà progettuali e costruttive, con costi complessivi che a mio
avviso si ripagano in termini di comfort e risparmio sulle spese di
gestione.
CONCLUSIONI:
La ventilazione della copertura migliora sempre le
condizioni ambientali per cui, se non ha costi eccessivi, va sempre
adottata, ma occorre rendersi conto del fatto che, anche nella
condizione del massimo rendimento, da sola non può fornire contributi
risolutivi al surriscaldamento dei locali sottotetto.
(È evidente che va aiutata da un buon isolamento termico, sotto la
camera di ventilazione, n.d.r.).
Se sono previste superfici vetrate, anche di dimensioni limitate lungo
la falda della copertura, può diventare determinante l'apporto calorico
di tali superfici sulle condizioni ambientali estive del sottotetto....
tali da limitare i benefici attesi da una copertura ventilata.
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