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Energy-check Approfondimento Energy-check Impianti Termici

Energy-check per

gli impianti di riscaldamento

 

Negli impianti esistenti si nasconde un elevato potenziale di risparmio energetico che può essere portato alla luce con un’attenta analisi del funzionamento di ogni componente, dalla caldaia alle pompe di circolazione, dagli accumulatori alle valvole termostatiche.

 

La garanzia di un ottimale funzionamento dell’impianto di riscaldamento può essere ottenuta solo con un attento controllo e successiva analisi di tutte le componenti di cui è costituito. Per questo un energy-check degli impianti di riscaldamento deve misurare e controllare le prestazioni:

 • del generatore di calore, ossia della caldaia;

• degli accumulatori;

• dei sistemi di distribuzione e regolazione;

• dei sistemi di emissione (radiatori).

Il motto per un’efficace intervento di riqualificazione/ottimizzazione degli impianti di riscaldamento esistenti e sempre: prima misurare, poi intervenire.

Come primo passo è quindi sempre necessario un monitoraggio attento del funzionamento dell’impianto, sia con misurazioni che con controlli a vista, da affidare ad un tecnico qualificato. Una dettagliata analisi dei risultati metterà in luce le condizioni dell’impianto in riferimento all’efficienza energetica, rilevandone i punti deboli.

Il check energetico dovrebbe concludersi con la formulazione di raccomandazioni per l’ottimizzazione dell’impianto e il calcolo dei possibili potenziali di risparmio per ogni provvedimento di miglioramento suggerito.

 

Cosa é importante rilevare?

Per valutare le prestazioni energetiche di un generatore di calore é importante che nell’ambito dei controlli e della manutenzione periodica, oltre ai valori di emissione di gas in atmosfera, sia anche verificato il reale rendimento della caldaia per confrontarlo con quello dichiarato dal produttore.

Va inoltre controllato se, nel caso di caldaie a condensazione, il fenomeno della condensazione effettivamente si verifichi.  E’sempre consigliabile rilevare anche sovradimensionamenti o sottodimesionamenti della caldaia esistente rispetto alle prestazioni richieste. Quando la caldaia é attivata in funzione della temperatura esterna tenere sotto controllo i consumi settimanali permette di verificare se questi si modifichino o meno in conseguenza del cambiamento delle condizioni climatiche esterne.

Anche il controllo delle pompe di circolazione e del loro funzionamento può far scoprire potenziali di risparmio non indifferenti.

Le pompe di circolazione installate nelle nostre case sono generalmente impostate sul livello massimo di potenza, anche se ciò non é sempre indispensabile. Questo errore di regolazione é fonte di consumi energetici superiori al necessario, che nel caso di una famiglia tipo determinano un sovraccosto annuale che può variare dai 30€ ai 60€.

Quasi tutte le pompe installate sono inoltre sovradimensionate e risultano ormai obsolete rispetto a ciò che oggi il mercato può offrire. Sostituire una vecchia pompa con una nuova ad alta efficienza permette di ridurne i costi elettrici annui di circa il 90%. Anche il costo per la sostituzione della vecchia pompa di circolazione con una pompa di nuova generazione é vantaggioso poiché ammortizzabile nel giro di pochi anni.

 

Quali i problemi più frequenti?

Per garantire la piena efficienza di un impianto è necessario che ogni suo elemento sia armonizzato in modo ottimale con gli altri. Spesso questo negli impianti esistenti non succede. La maggior parte degli impianti di riscaldamento installati nelle nostre case non risulta essere regolata in modo corretto e questo porta notevoli svantaggi quali ad esempio:

 • una distribuzione non uniforme del calore nelle diverse stanze;

• la perdita di comfort;

• fastidiosi rumori legati al flusso dell’acqua;

• elevati costi di riscaldamento.

Se si rileva che alcuni radiatori diventano troppo caldi mentre altri invece, pur avendo la stessa superficie, rimangono appena tiepidi anche se completamente aperti, si tratterà probabilmente di un problema di regolazione non ottimale dell'impianto. Le conseguenze non riguardano solo il comfort termico all’interno degli ambienti ma in maniera pervasiva il corretto funzionamento dell'intero impianto.

L’impianto funzionerà infatti a temperature più elevate per compensare la sottoalimentazione di alcune parti, e questo si ripercuoterà in un minor rendimento della caldaia poiché le temperature più elevate si accompagnano a volumi di flusso più bassi. Le temperature di mandata e ritorno saranno inoltre cosi elevate da ridurre in modo drastico il grado di utilizzo delle caldaie a condensazione. Anche le pompe di circolazione consumeranno di più.

Nel caso gli utenti rilevino tali anomalie è consigliabile far intervenire un tecnico qualificato in grado di procedere ad un bilanciamento idraulico del sistema. Scopo del bilanciamento idraulico è consentire che tutti i radiatori e tutte le sezioni dell’impianto siano alimentate con la giusta pressione e la giusta quantità d’acqua necessarie per raggiungere la temperatura di comfort richiesta per ogni stanza. In questo modo anche il consumo energetico si ridurrà in modo drastico. Attraverso la procedura di bilanciamento idraulico é inoltre possibile evidenziare molti aspetti che pregiudicano o limitano il funzionamento di un impianto. In altre parole, il bilanciamento idraulico non garantisce soltanto il clima interno desiderato al minor costo possibile, ma aiuta anche a localizzare guasti e anomalie, a stabilirne le cause e a mettere in atto contromisure adeguate.

  

Impianti come parte integrante del sistema uomo-edifcio

L’analisi del funzionamento di un impianto di riscaldamento al fine di un’ottimizzazione energetica é imprescindibile da un’analisi dei comportamenti degli utenti e della qualità energetica dell’involucro edilizio. I tre aspetti sono infatti strettamente correlati.

In particolare quando si affronta un intervento di risanamento globale, prima di procedere con interventi di ammodernamento degli impianti è sempre consigliabile elaborare un concetto unitario che preveda prima di tutto la riduzione del fabbisogno energetico dell’involucro e solo in seconda battuta il miglioramento dell’impiantistica secondo criteri di efficienza energetica. Solo in questo modo si potrà sfruttare fino in fondo il potenziale di risparmio energetico di ogni edificio. Nello stesso tempo si potranno ottimizzare anche i costi del risanamento senza sprecare prezioso denaro in provvedimenti di miglioramento impiantistico che non considerano i fabbisogni ridotti dell’edificio una volta risanato.

 

Rivista ClimaCasa Aprile 2011

 

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