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Prevenzione dei danni da rumore per i lavoratori del comparto musica e intrattenimento
pubblicata il giorno Sabato
25
agosto 2012 alle ore 17.12 ·
La Commissione Consultiva Permanente ha approvato le Linee Guida per la prevenzione del rischio rumore, ai sensi dell’art. 198 del D. Lgs. 81/08, per il settore della musica e delle attività ricreative.
Si tratta del documento di riferimento per l’applicazione del decreto in uno dei settori maggiormente interessati da inquinamento acustico ma in cui le misure di prevenzione e protezione sono spesso trascurate. I musicisti professionali sono spesso esposti a livelli di rumore elevati. Secondo una ricerca europea alcuni orchestrali sono interessati a livelli di esposizioni medi settimanali superiori a 90 dBA: in particolare i suonatori di trombone, tromba, flauto, clarinetto, corno e tuba. Livelli tipici inferiori (ma non di molto) interessano gli altri strumentisti. Elevati livelli sonori interessano naturalmente anche i lavoratori con mansioni diverse (tecnici del suono e delle luci) e chi opera in discoteche e altri locali di intrattenimento. L’esposizione del pubblico è invece normata dal DPCM 215 del 1999, che regola i livelli massimi previsti. Nel settore della musica la variabilità è estremamente elevata, un semplice pianoforte può produrre livelli sonori superiori a 80 e in alcuni casi 90 dBA, gli artisti che si esibiscono in concerti sono soggetti a livelli variabili da 80 a 100 dBA e il personale di servizio sotto il palco a 100 – 105 dBA. Siamo ampiamente in una situazione di presenza di rischio. La misura e la valutazione del rischio di esposizione a rumore devono essere eseguiti secondo quanto previsto dall’art. 190 del D.Lgs. 81/2008. L’obiettivo della valutazione è di determinare il livello di esposizione personale a rumore (giornaliero, settimanale, settimanale ricorrente a massimo rischio) di ogni singolo lavoratore, sulla base del quale adottare le strategie di tutela e sicurezza. Le linee guida suggeriscono di calcolare il livello di esposizione della settimana ricorrente a massimo rischio, cioè la terza peggiore nell’anno trascorso (ipotizzando l’assenza di variazioni previste). Le Linee Guida illustrano poi le varie opzioni per la riduzione del rischio rumore o comunque le misure di prevenzione e protezione necessarie: queste comprendono naturalmente la sorveglianza sanitaria e l’uso dei DPI per i lavoratori soggetti a livelli elevati di esposizione (almeno per LEX > 85 dBA); nel settore in oggetto tali misure sono tuttora poco applicate. Fra i vari DPI ne vengono segnalati alcuni specifici per musicisti.
LINEE GUIDA PER LA SICUREZZA IN MUSICA
Sul sito del Ministero del Lavoro e Politiche Sociali sono state pubblicate le
“Linee Guida per il settore della musica e delle attività ricreative” ai sensi
dell’art. 198 del D.Lgs 81/08 e approvate in sede di Conferenza Stato Regioni il
25 luglio u.s.
Per quanto concerne il campo di applicazione, le Linee guida riguardano tutte le attività svolte al chiuso o all’aperto in cui sono presenti lavoratori esposti a rumore in modo non occasionale, dove viene suonata musica dal vivo o registrata (amplificata o meno) sia durante gli spettacoli sia in fase di prova e più in generale tutte le attività ricreative e di divertimento.
In particolare le categorie interessate dalle linee guida sono, a titolo
esemplificativo, quelle impegnate in produzione e realizzazione di spettacoli
dal vivo, attività ricreative con uso del supporto registrato della musica,
artisti, personale artistico, tecnici di produzione e della elaborazione,
personale di servizio. Le linee guida illustrano le misure atte a ridurre i livelli di esposizione al rumore come interventi tecnici consistenti ad esempio in posizionamento e orientamento delle sorgenti in modo da ridurre l’amplificazione verso aree in cui non è necessario esporre il personale, fonoisolamento di pareti etc. ed interventi organizzativi quali la limitazione del tempo in cui i lavoratori sono esposti a livelli sonori elevati, anche mediante rotazione del personale o fornitura di idonei dispositivi di protezione dell’udito.
Per quanto riguarda la formazione ed informazione, vengono fornite nelle Linee
guida indicazioni sui contenuti delle stesse, prevedendo che il programma
formativo deve prevedere cognizioni sulla normativa vigente, sulle esposizioni a
rumore nel settore e i rischi uditivi correlabili, le modalità lavorative che
possono ridurre l’esposizione del personale, i comportamenti che possono
aumentare il rischio, i dispositivi di protezione e il loro corretto utilizzo.
Fonte:Professionisti&Imprese24 |
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